L’era ‘i più agevole

A.gé.vo.le
Aggettivo
Facile, comodo, che non presta difficoltà
In riferimento agli animali: docile, mansueto
Agevole era il gatto di mia nonna. Un nome più unico che raro per un gatto che aveva assolutamente una storia incredibile.
Solitamente, quando inizio uno dei miei racconti toscani parto da un modo di dire oppure da una parola, ma oggi voglio iniziare da un aneddoto: perché essere “una toscana a Milano” non vuol dire unicamente utilizzare un dialetto differente, vuol dire soprattutto aver vissuto avventure, leggermente diverse dall’attraversare la Cerchia dei Bastioni in motorino – sempre in due, come direbbero gli 883.
Stavo dicendo: Agevole era il nome del gatto di mia nonna. Niente “micio, pallina o Fuffi” per lui, Agevole era un gatto differente. Nome da cui si evince il suo carattere, che era abbastanza altalenante, si lasciava coccolare per ore e poi… zac, ti graffiava – mirando agli occhi, preferibilmente.
Fin qui starete pensando « ok, avevate un gatto con un nome strano e un carattere di merda » verissimo, ma è la storia del nome cui vi dovete interessare adesso. Ed ecco che mi accingo a raccontarla.
Nella campagna toscana, ma credo anche in tutte le altre campagne del mondo, gli animali raramente entrano in casa e così era accaduto anche alla mamma di Agevole, la quale incinta era stata confinata nel fienile. Un giorno il contadino che aiutava i miei nonni con la terra arrivò a casa e ci disse che i gattini erano nati. Dapprima ci fu poco interesse, ma in seguito mia nonna si fece convincere da me e mia sorella e dalle nostre pressanti insistenze a prenderci un gattino – preferibilmente femmina, considerata più mansueta. Andammo tutti al fienile, il contadino come apri pista, la nonna subito accanto, io e mia sorella al seguito: emozionate, saltellanti e felicissime. Entrammo e il contadino posò la scala ma prima di salire fu fermato da mia nonna che gli chiese di prenderci una gattina.
Inerpicato sulla scala si avvicinò ai micini e tra miagolii, vocalizzi arrabbiati e rumori mai sentiti da orecchio umano, scese a terra vittorioso! Tra le mani piene di graffi aveva una minuscola pallina di pelo – che sarebbe diventato in seguito un gatto obeso. La nonna si avvicinò e nello stringerlo tra le braccia, candidamente gli chiese «è una femminuccia?» la risposta che si sentì dire segnò l’intera esistenza del suddetto felino «e ‘un lo so Signora, ma l’era i più agevole.»
…
Per quel che mi ricordo Agevole ha passato la sua intera esistenza su un cuscino che aveva la forma del suo grasso culo. Intorno a lui poteva succedere di tutto e lui avrebbe continuato imperterrito a dormire. Era veramente un’animale agevole, come voleva il suo nome.
…
[Vi regalo questa storia perché, nel marasma milanese, c’è una mia amica che ogni volta si sente un po’ triste, vuole che le racconti la storia del gatto Agevole.]
Bhe, spero vi abbia migliorato l’umore come lo fa a lei.
-2 Comments-
mi hai fatto proprio ridere,bel ricordo,ben scritto,divertente…agevole nella lettura!!!
Certo che solo gatti strani in codesta famiglia😻
Mi è piaciuto molto e, nonostante il mio cimurro, vado a nanna contenta 🤗